L’illuminazione

Scritto il 20 Nov 2013 alle 11:12:40 da spino

 

rombo_patate


E proprio vero, la notte porta consiglio. Stamattina mi sono alzato ed era tutto incredibilmente chiaro

Non abbiamo perso perché Bartoluca e Riomano hanno corso tutta la partita coprendo ogni zona del campo mentre noi ci contendevamo il premio “piccolo Budda”.

Non abbiamo perso perché il mio amato Ameno perde (da ultimo uomo) 2 palle su 3, di cui 2 nei primissimi minuti della partita (minuti veri, come wind), una parata per miracolo e l’altra primo pallino della serata. E non perde questi palloni per stiramenti muscolari o visioni mistiche, ma semplicemente perché deve esibire il suo famosissimo dribbling, fonte di bestemmie perpetue a partire dai primi allenatori del San Paolo Ostiense. E poco importa se si trova al limite della nostra aria, circondato da tre avversari, lui gioca per il pubblico ed un calcione alla palla, in completo disaccordo con quei senza palle di Nesta, Scirea, Baresi, etc., equivale a sommo disonore.
A(l)meno la sua lucidità in fase offensiva è universalmente riconosciuta, come nell’assist del piccolo Budda Mannino a due metri dalla porta che sapientemente non ha buttato dentro di piattone preferendo cercare un avversario, dribbling e palla persa. Per non parlare dell’incredibile statistica dei tiri nello specchio della porta… un autentico cecchino.

Non abbiamo perso perché il piccolo Budda Mannino si piazza con l’uomo dietro, chiede palla per poi puntualmente perderla mentre si gira, senza peraltro rincorrere l’avversario, ma restando lì ad imprecare (contro chi?, bah). Secondo me devi cambiare cardiofrequenzimetro, compratene uno vero.

Non abbiamo perso perché Cristiano si è messo di profilo sulla punizione. Ops, ho messo male la barriera. Ops, neanche questo, è stato Mazzuk che ha sfoderato la sua famosa punizione a giro, stile Maradona di Cosenza.

Non abbiamo perso perché 8 dei 10 gol li abbiamo presi su palla stupidamente persa e contropiedone in inferiorità numerica.

ABBIAMO PERSO PER COLPA DEL MODULO!

Solo una parola alberga nella mia mente, ROMBO, ROMBO, ROMBO

E poco importa se la quasi totalità dei Cojones non ha mai fatto un lancio o un passaggio filtrante (tasto triangolo PlayStation) in vita sua, o se percepisco il totale smarrimento negli occhi dell’Ameno ad ogni mia domanda di chiarimento, o se Mazzuk spiega “il portiere da il pallone al centrale basso del rombo che costruisce” per poi ritrattare di fronte all’Ameno un attimo dopo in modo assolutamente coerente con la sua spiccata personalità, sono certo che col tempo imparerò!

Perché come Eric Berne che non credeva in Dio, ma non lo poteva neanche escludere prendendo in considerazione che le più illuminate menti nella storia dell’umanità hanno creduto in un Dio, anch’io non ho capito ancora un cazzo di questo rombo, ma visto che sono l’unico tra così tanti cultori di tattica calcettistica evidentemente è un mio limite. Ci lavorerò ed alla fine, ne sono certo, vedrò la luce del rombo come John Belushi.

Lunedì lascerò i guanti da portiere che prende 10 gol su 9 tiri (non voglio neanche puntualizzare che i primi 20 minuti c’è stato un autentico tiro al piccione ed ho fatto, con tutti i miei limiti, un migliaio di parate) e finalmente tornerò a giocare nel nome del Rombo.
Sarò lì, vertice alto del Rombo. Non chiamerò marcature, movimenti, etc. in breve non scasserò la minchia a nessuno. Umilmente ascolterò i sapienti dettami del Rombo.

Perché se nonostante tutto una certezza si è radicata in me: Il Rombo mi renderà libero!